Che cosa si intende con filiera agroalimentare

Sicuramente avrai sentito l’espressione “filiera agroalimentare”, spesso usata per raccontare le caratteristiche e le proprietà dei prodotti che acquistiamo. Ma cosa si intende davvero con questo termine?

In parole semplici, la filiera agroalimentare è l’insieme di tutte le fasi e gli eventi attraverso cui un prodotto alimentare arriva dalla terra alla tavola, dalla produzione e raccolta delle materie prime fino all’arrivo nel piatto del consumatore. Ogni alimento che gustiamo ha quindi una sua filiera, che possiamo immaginare come la storia del suo percorso e di ogni processo che ha subito partendo dai produttori fino ad arrivare nei supermercati, nei negozi, nei ristoranti  e nelle nostre case.

Ultimamente si sente molto parlare di filiera trasparente. Con questa espressione si intende indicare una filiera completamente tracciabile, della quale i consumatori possano avere informazioni su tutte le fasi. La tracciabilità e trasparenza delle filiere sono importantissime per raggiungere nuovi livelli di sostenibilità, sviluppo, responsabilità ambientale e sociale e sicurezza alimentare. Inoltre, la trasparenza delle filiere consente di verificare la provenienza di tutti i  prodotti e di controllare e verificare anche quelli che hanno certificazioni e marchi come DOP (Denominazione di Origine Protetta) e IGP (Indicazione Geografica Protetta) e devono sottostare a determinati disciplinari.

Per promuovere la rintracciabilità, nel 2005 sono state promulgate una serie di norme che impongono che tutti i prodotti agroalimentari siano adeguatamente tracciati, coinvolgendo in questo processo tutti gli attori della filiera. Queste normative riguardano anche il commercio internazionale e l’import/export.

Le fasi principali della filiera agroalimentare

Il cibo è parte integrante della nostra cultura nazionale. Il settore agroalimentare in Italia è una risorsa preziosissima per l’economia, con una produzione di centinaia di miliardi di euro e migliaia di imprese coinvolte.
La filiera agroalimentare può essere suddivisa in tre grandi sottogruppi: agricoltura e allevamento, industria, distribuzione; vediamo un po’ più da vicino questi step.

Agricoltura e allevamento

La produzione agricola e l’allevamento rappresentano le prime fasi della filiera. Includono produttori delle materie prime di origine animale e vegetale e tutto l’indotto che ruota attorno all’ agricoltura, allevamento degli animali, pesca, acquacoltura, silvicoltura e zootecnia.

Trasformazione

Questo step viene svolto dal settore dell’industria alimentare e comprende tutti i passaggi di trasformazione e lavorazione delle materie prime e il confezionamento. Le varie fasi sono quindi diverse per ciascun prodotto alimentare e possono essere svolte da più aziende.

Trasporto e logistica

La distribuzione rappresenta l’ultima fase della catena in cui i prodotti alimentari ormai finiti vengono commercializzati ai consumatori. Gli alimenti possono essere distribuiti tramite il commercio al dettaglio, la grande distribuzione o il settore horeca (ristorazione, alberghi, mense, ecc.).

Fanno parte della filiera produttiva  attività di progettazione, di analisi di mercato e valutazione dei costi e degli investimenti che si integrano nei vari step descritti.

Filiera corta o lunga: quali sono le differenze?

La filiera alimentare viene definita lunga o corta a seconda del numero di passaggi e di soggetti coinvolti nelle attività delle varie fasi ma anche in base alla distanza in km che il bene percorre per arrivare al consumatore finale.

Filiera lunga
La globalizzazione ha spinto molto verso un tipo di filiera lunga e complessa, in cui ci sono numerosi passaggi e in cui la distanza tra produttori e consumatori si è fatta sempre maggiore. Sono numerosi gli operatori coinvolti in una filiera lunga: agricoltori/allevatori, industria di trasformazione, industria di confezionamento, trasportatori, distributori, commercianti all’ingrosso e al dettaglio fino ad arrivare al consumatore finale.

Filiera corta
La filiera corta, invece, è un modello che può identificarsi sia con numero limitato e circoscritto di passaggi produttivi, di lavoratori e di intermediazioni commerciali, ma caratterizza anche i prodotti a km zero e la cui distribuzione è contenuta a livello geografico.  In alcuni casi consente agli agricoltori di riconquistare un ruolo attivo nel sistema agro-alimentare. Può addirittura arrivare alla vendita diretta tra il produttore e il consumatore, anche online. La filiera corta ha quindi il vantaggio di ridurre il numero di intermediari, accorciando le distanze dal produttore al consumatore ma spesso anche quello di dare un contributo di tipo ecologico e ambientale limitando la distribuzione in territori circoscritti ove vengono valorizzati i prodotti locali.

Le figure professionali della filiera alimentare

Dietro a ogni alimento che arriva fino a noi ci sono il lavoro, la collaborazione e l’impegno di tantissime persone.

All’inizio della filiera troviamo chi lavora la terra e il personale degli allevamenti e dei laboratori di macellazione della carne. Le aziende agricole funzionano spesso da fornitori, rispondendo alla domanda di materie prime destinate all’industria.

Nelle filiere lunghe, la categoria dei produttori perde d’importanza in quanto troppe fasi e troppe aziende coinvolte riducono i margini di guadagno e spesso hanno gli strumenti per esercitare pressioni sui produttori al fine di ottenere prezzi più bassi. L’aumento esponenziale di questo tipo di filiera con lo sviluppo di un’agricoltura e commercio global ha numerosi impatti negativi sull’ambiente e sui soggetti coinvolti, oltre che sulla qualità e freschezza del prodotto finale. Un consumo più consapevole da parte di tutti noi, premiando le piccole realtà locali e le vendite dirette (anche online), è fondamentale per cambiare questo trend e ottenere una gestione più equa, sostenibile e trasparente delle filiere agroalimentari.

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